Protagonista di un bivacco o di una passeggiata consapevole è indubbiamente la Natura. Sue la pedagogia dei modi e l’orchestrazione dei tempi, sua la sapienza infinita mostrata nel ‘semplice’ alternarsi del dì con la notte, così come nelle infinite variazioni sul tema dell’esperienza degli elementi e degli eventi meteorici. Il tutto vissuto nei luoghi solitari e selvaggi dove ancora si manifesta il suo antico potere. Il tutto vissuto direttamente tramite le proprie emozioni, “senza finzioni” o surrogati o intermediari. La passeggiata sciamanica non è che la richiesta, umile e rispettosa, di poter tornare a vivere e sperimentare la vita dal suo interno, dalla sua matrice originaria, riducendo al minimo le mediazioni culturali proposte dalla società. La fatica è fatica, la gioia è gioia, la meraviglia e l’incanto sono pari a se stessi. Per noi ‘cittadini’ questa semplice esperienza è già decisiva per recuperare la reale percezione del vero e dell’autentico. Vivere, nella quiete alpina, l’esperienza arcana di evocare il potere del fuoco, danzare, tra le ombre cangianti, con le fate e i folletti, dividere e consumare in allegria e fraternità il cibo semplice ed il vino schietto e ascoltare le storie, come quando eravamo bambini, è un incredibile rimedio per lo stress della vita quotidiana. Tutti possono partecipare, anche chi è alla sua prima esperienza; le passeggiate sono “per tutte le gambe” e l’organizzazione e l’aiuto reciproco sono fatte apposta per rendere indimenticabile l’occasione. Benvenuti tra i cercatori della magia!