La visione oracolare o mantica ha attraversato, trasversalmente, tutta la storia dell’umanità, ricercando e stabilendo, attraverso mille modalità e metodi, un contatto armonizzante col piano spirituale. Il rischio di banalizzare l’intera pratica a semplice “predizione del futuro”, è concreto e forte. Per distinguere i piani ricorro pertanto ad un antico concetto celtico: il wird, strettamente connesso ad un’appartenenza universale. Esso è l’interconnessione – una sorta di infinito intreccio di percorsi e possibilità, sul piano della manifestazione – che unisce i variegati piani della realtà. Una sintesi globale, collocata oltre lo spazio ed il tempo, che unisce passato, presente e futuro in una rete di possibili influenze di cui rimango assoluto protagonista. In questa prospettiva, qualunque situazione finisce col collocarsi in un orizzonte di significato infinitamente più ampio dell’avvenimento in sé, e questo crea le premesse e le condizioni, attraverso la lettura dei segni (la modalità oracolare), atte a fare in modo che la scelta umana, pur libera, non sia casuale ma si qualifichi come omogenea e significativa sia sul piano personale che sociale e cosmico.