Animali di Potere
Gli animali sono nostri fratelli e, in quanto tali, hanno diritto almeno al nostro rispetto. Non sono giocattoli sui quali scaricare i nostri sbalzi d’umore, né contenitori di bisogni o mancanze. Condividiamo la stessa Madre, che dona a tutti la sua abbondanza. Per tutti i popoli nativi il potere era per prima cosa scoperta, in secondo luogo condivisione. Il suo sviluppo una faccenda personale: se nasci (ad esempio) col potere del canto, sarà tuo compito e tua responsabilità la gestione di questo dono. Potrai usare la voce per suscitare emozioni e sentimenti, manifestare propositi, incanalare energie, oppure…lasciar perdere! Questa è la nostra libertà e la nostra follia. Gli animali “sono” il loro potere; guidati infallibilmente verso la sua espressione. Osservando i loro comportamenti quotidiani, i nativi ne percepivano l’essenza, ne comprendevano e paragonavano il “potere”, per poi incanalarlo, nelle situazioni propizie, e renderlo così una forma di servizio, magari attraverso la comprensione di un sogno o dei mutamenti spazio-temporali da apportare al quotidiano.
Ogni avvenimento ha un senso, un ruolo, e tutto si colloca meravigliosamente nel vasto mosaico dell’esistenza. Gli animali portano nella nostra vita, se solo glielo permettiamo, una pluralità di segni capaci di fornire orientamento, guidare l’azione quando la scelta non è così chiara o conseguente. L’atteggiamento umile e grato, l’osservazione paziente e rispettosa, sono le modalità più giuste per poter accedere, ancora oggi, ad un tale deposito di consapevolezza originaria, ma esso rimarrà muto e inviolabile fino a quando l’idea di potere, che abbiamo sviluppata, non sarà più sinonimo di prevaricazione.
Il Potere possibile
Ci sono, da sempre, due tipi di potere: il primo cura l’espressione, il secondo provoca oppressione. I popoli nativi, con la loro sensibilità “animista” conoscevano naturalmente la prima forma. Ogni cosa, nel vasto mondo, dalla più semplice alla più complessa, aveva un suo posto, un ruolo ed un servizio da sviluppare con riconoscenza. La nostra società si muove solo in termini di profitto e, di conseguenza, ogni azione si esprime sotto le forme del controllo e dell’utilità personale.
Ma i segni ci possono cambiare. Nel quotidiano, tutto quanto non è “utile” alla gestione del potere/influenza, semplicemente scompare dall’orizzonte, diventa invisibile. Se un piccione defeca sul davanzale della mia finestra, questo, realizzato come fastidio, rientra nel campo visivo del mio ego; passeranno, viceversa, assolutamente non registrati, i volteggi coreografici di una rondine nei meriggi di primavera. La gioia incontenibile è fine a sé stessa e quindi inutile. In questo modo, la grande maggioranza dei segni che ci raggiungono rimangono silenziosi, mentre quello che rimane, in termini percentuali, subisce una manipolazione dettata dall’ego. Il che equivale a dire che una società come la nostra, all’avanguardia nel campo della comunicazione di massa, non ascolta un intero universo di messaggi e significati che contribuirebbero in modo significativo a renderci la vita più armonica e soddisfacente.
Occorre osservare la Realtà. Per decodificare i messaggi occorrono due cose: la prima è il convincimento che dietro al comportamento della creatura più semplice ci sia un significato e quindi la possibilità di interagire in qualche forma di comunicazione. La seconda è la capacità di tradurre le immagini ed i simboli in concetti e parole. Per far questo occorre tempo e soprattutto amore. I Nativi, che avevano un altro rapporto col tempo rispetto al nostro, osservavano e comprendevano il potere degli animali per usarlo come fosse una bussola all’interno della propria vita. Una forma divinatoria derivata infallibilmente dal sentirsi parte di un Tutto.
Le attivazioni Sciamaniche. Ci sono poi animali che fin dalla nascita vegliano sul nostro cammino. Rivolgersi a questi “spiriti compagni” richiede serietà d’intento, umiltà e disponibilità al cambiamento. Non chiedete una cosa se non siete in grado di affrontare il suo possibile verificarsi. Lo Sciamanesimo, in fondo, è il nodo stretto di relazioni che si instaurano tra tutti gli attori della commedia di questo mondo. Se cerco l’aiuto di un amico gli telefonerò, ma, nell’ipotesi di avere anche amici “non umani”, dovrò imparare altri tipi di linguaggio: la danza, il canto, il viaggio e l’intento saranno quelli che cercheremo di aggiungere ai nostri strumenti di comunicazione.
I Totem Animali.
Tutti gli animali hanno un loro specifico potere, che li colloca all’interno di un contesto che interroga ed è interrogato. Ma se tutti gli animali sono Animali di Potere, solo alcuni di essi si caratterizzano come “totem”. Il Totem è la raffigurazione di un “antenato mitico”, al quale ascrivere l’ascendenza e la dignità d’un intero clan. Il Cinghiale o l’Orso per il mondo Celtico, i pali totemici degli indiani pellerossa, variamente scolpiti in forma teriomorfa, sono un esempio di questo concetto. Un gruppo sociale con legami di sangue, fa risalire la propria fondazione mitica alle caratteristiche di potere di un animale unico: il Totem, appunto. Sovente, gli appartenenti al clan, vivevano un rapporto di tale identificazione con l’animale fondatore, da potersi avvalere, alla bisogna, delle caratteristiche della sua medicina o addirittura assumerne l’aspetto. Non solo rappresentare, ma letteralmente divenire il totem. La letteratura celtica è ricchissima di episodi di questo tipo. Ancora oggi, se vogliamo dare retta alle tradizioni, individui particolari chiamati “mutaforma” – sembrano possedere la virtù di trasformare la propria natura originaria, assumendo quella del totem. L’ Animale totem è il custode del clan, il garante della sua unità, l’ispiratore ed il patrocinatore della sua armonia. Per questo, un’antica costellazione di simboli come la Ruota di Medicina conserva, per le quattro direzioni cardinali i propri spiriti guardiani: l’Aquila per l’Est, il Cervo per il Sud, il Salmone per l’Ovest e la grande Orsa dei cieli stellati per il Nord.
Indicazioni di Percorso
Vediamo adesso come sia possibile lavorare con l’aiuto degli Animali di Potere, per recuperare informazioni preziose per la nostra vita. Per prima cosa l’atteggiamento: umile, riconoscente e meravigliato. Quella condizione di stupore, naturale nel bambino, che si ha di fronte al Mistero. Come seconda indicazione, quella di lasciare spazio alla mente “analogica”, che risiede nell’emisfero destro del cervello, e che funziona per associazioni e non per postulati. In una società come la nostra, satura di automatismi, questo è ovviamente il passo più difficile. Tuttavia esistono ancora, tra le pieghe di ciò cui normalmente diamo valore, degli angolini senza padroni; dei frammenti di un linguaggio antico, dove il senso non è evidente ed automatico, ed è ancora possibile ascoltare, controcorrente, le indicazioni dell’Universo che scaturiscono, come fonte dalla roccia, attraverso sogni e visioni. In essi è l’inconscio ad essere coinvolto, l’inconscio senza padroni, l’inconscio che partecipa, simultaneamente, di tutto ciò che ci circonda.
Gli Animali di Potere collegano l’inconscio – aperto al grande Tutto – con gli accadimenti dell’esistenza. Essi non sono separati (siamo noi a credere che lo siano) ma connettono dimensioni cui spesso non conferiamo alcun significato particolare.
Il recupero della memoria. Ci fu un tempo benedetto in cui uomini e animali si incontravano sullo stesso suolo, e ognuno viveva in armonia godendo della Medicina dell’altro. Nei libri sacri, nel mito e nelle favole, si trovano ancora le tracce di questa dimensione primigenia chiamata Eden o Età dell’Oro, e persino un’epoca disincantata come la nostra ne conserva memoria e nostalgia. Gli animali oggi, ad eccezione di quelli che l’uomo ha trasformato in strumenti di profitto o di svago, sono sempre più alieni, relegati in una periferia calcolata e ristretta. La saggezza profonda di cui sono portatori non è più motivo di meraviglia, tuttavia la loro presenza, per quanto condannata all’oblio, popola ancora dei suoi simboli la nostra psiche più profonda, e da qui può essere tratta, almeno in parte, con gli strumenti della divinazione.
Il potere mantico ci appartiene da sempre, ma in nessun modo può tradursi nei modi infantili di attenzione morbosa agli eventi futuri che caratterizzano la nostra epoca. Esso dispiega il suo sguardo analogico sul complesso intreccio di forze uraniche e telluriche che normalmente popola di sé ogni singolo avvenimento della nostra esistenza. Non “ricetta”, dunque, casomai una chiave di lettura capace di trasformare una collezione di frammenti enigmatici in un’immagine ordinata e coerente.
Gli Animali e la Ruota. Ci sono infinite tecniche che utilizzano le connessioni mantiche degli animali-medicina. Da quando mi occupo di Sciamanesimo, lavorando con l’inesauribile ricchezza della Ruota di Medicina, ho trovato appropriato il suo utilizzo anche in un contesto del genere. Lo schema che utilizzo prevede una successione che si avvale di cinque Archetipi, una domanda formulata per ognuno di essi, e una sequenza di cinque Animali a dar movimento all’azione futura:
Centro: il Fondamento. Quale energia posseduta dovrai usare?
Est: l’Intuizione. Quale sottile strategia può aprirti al nuovo?
Sud: l’Espansione. Verso quale orizzonte muoverai la tua passione?
Ovest: la Trasformazione. Da che cosa dovrai prendere le distanze?
Nord: il Dono. Che cosa dovrai condividere con il mondo?
1. La continuità e la separazione: una visione sintetica (l’insieme) ed una analitica (l’aspetto). Gli aspetti del fiume sono la stessa acqua.
2. La visione sintetica antica: l’Animismo
3. La visione analitica diviene “funzionale”: è utile/non lo è, mi serve/non mi serve. Ciò che non è funzionale diviene invisibile.
4. Le due facce del Potere: il potere che cura l’espressione (potere personale/maieutico), il potere che provoca oppressione.
5. Accoglienza dei Segni: osservazione, confronto, nuove forme di comunicazione (danza, canto, suono, rito).
6. Animali di Potere: gli Spiriti Compagni (indicatori), gli Spiriti Guida (custodi individuali), gli Spiriti Totem (custodi del gruppo).
7. Lavorare con gli Animali: a. creare uno spazio sacro; b. disporsi ad accogliere il Mistero e la Magia; c. visione analogica associativa e non logica discriminativa; d. apertura al grande tutto; e. divinazione; f. divinazione con la Ruota e le cinque domande chiave.
Merlino per i Viandanti